A spasso sopra il Castello di Quart: un tuffo nella storia e nella natura

Seconda tappa delle “Passeggiate di primavera” proposte dalla guide naturalistiche di "Percorsi Alpini", appuntamenti semplici e adatti a tutta la famiglia.
Montagna e dintorni, Sport

Partendo dal Castello di Quart, risalente al 1185 e posto su di un promontorio scosceso da due lati, si prende il sentiero n° 7 in direzione del Beato Emerico. Questo sentiero nella sua prima parte è molto aereo e panoramico sulla conca di Aosta, attraversando pendii molto secchi e aridi, con una vegetazione xerica tipica di questi ambienti, come la Stipa pennata, conosciuta come “coda di fata” e utilizzata un tempo come “stazione meteorologica”, poiché a seconda dell’umidità dell’aria le sue foglie si arricciano o si distendono.

Durante la salita diversi pannelli illustrativi descrivono gli aspetti faunistici, floristici e geomorfologici dei territori che si attraversano; uno di questi è dedicato alle coppelle preistoriche, piccole incisioni emisferiche poste su una roccia montonata a bordo sentiero, il cui il significato è ancora poco chiaro, forse riferito ad un antico culto ancestrale legato alla natura. Dopo circa 30 minuti di salita, si entra in un boschetto di Pini Silvestri, sempreverdi tipici di queste zone, molto apprezzati per l’ombra che regalano durante questa calda salita a piedi.

Ci si trova in effetti in una delle zone più calde di tutta la Valle d’Aosta e tra le zone più secche di tutto l’arco alpino, con un clima continentale caratterizzato da inverni secchi ed estati calde. Questo tratto dell’itinerario è decisamente più facile e meno ripido rispetto alla parte iniziale, con ampi tornanti che anticipano l’arrivo ad una piana (attrezzata per i pic-nic) al centro della quale è posto il piccolo oratorio con l’altare dedicato alla figura del Beato Emerico, che qui si ritirava per condurre una vita solitaria dedita alla preghiera ed alla contemplazione. Un’antica leggenda narra che sui sassi nei pressi dell’oratorio siano ancora riconoscibili i segni delle ginocchia del santo che si inginocchiava in preghiera.

Da qui proseguendo verso l’alto si imbocca la piccola poderale che risale la montagna all’ombra di un bosco di Roverella, una pianta molto resistente all’ariditá, riconoscibile anche d’inverno in quanto mantiene le foglie secche attaccate ai rami a differenza delle altre specie di quercia. Arrivati all’alpe Valsainte, si prosegue verso est in piano sulla poderale che porta alla frazione di Trois Villes, da dove si può godere una vista impagabile su tutta la valle centrale e le valli laterali di Saint-Marcel, Clavalitè e le Loire. Gli ambienti che si attraversano sono quelli tipici e ricercati dalle specie africane di uccelli che durante la primavera scelgono di migrare fino da noi per nidificare, prima di ripartire per il lungo viaggio di rientro, come l’Averla piccola, il Biancone o l’ormai rarissimo Ortolano, un piccolo passeriforme dalla testa verdognola. Arrivati nel centro del paese bisogna imboccare il sentiero 7a sulla destra, che dolcemente ci riporta al punto di partenza, incontrando un maestoso Pino silvestre secolare con il suo aspetto contorto e segnato dal tempo veglia silenziosamente su questi versanti assolati a ridosso del Castello.

Date previste: 3 Maggio
Dislivello: 650 m
Quota di partenza: 741 m
Quota di arrivo: 1430 m
Tempo di percorrenza in salita: 2h30
Adatto a bambini dai 7 anni in su.

Info e prenotazioni 344 293 4602 / 344 293 4564
www.percorsialpini.com
info@percorsialpini.com
 

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