Usl, arriverà il 15 di settembre il nuovo Direttore sanitario

Si tratta di Massimo Veglio, 55 anni ex Direttore sanitario del San Luigi Gonzaga di Orbassano. I sindacati sul piedi di guerra per la revisione dei turni notturni ora coperti da due infermieri e in futuro da un Oss e un infermiere.
La sede dell'azienda Usl
Economia

Dopo due mesi e mezzo l’Azienda Usl della Valle d’Aosta dal 15 settembre tornerà ad avere un Direttore sanitario. L’incarico è stato infatti affidato al Dottor Massimo Veglio, 55 anni, attuale direttore della Struttura di Malattie metaboliche e diabetologia dell’Asl To1 ed ex Direttore sanitario del San Luigi Gonzaga di Orbassano.

Il nuovo direttore dell’azienda valdostana che va a sostituire Francesco Arnoletti, dimessosi nel giugno scorso per motivi personali, avrà sulla propria scrivania tutta una serie di dossier roventi, a cominciare dal progetto proposto dal Direttore generale di revisione dei turni notturni nel reparto di Geriatria con la presenza di un Oss e una infermiera al posto degli attuali due infermieri. 

"E’ una sperimentazione nata già dal 2007 – spiega il Direttore generale, Lorenzo Ardissone – e che viene portata avanti in molti ospedali. Il progetto partirà a ottobre tutelando come sempre i malati e gli operatori. L’idea che sta dietro è di razionalizzare i costi ma segue anche la ratio legata alla figura dell’Oss inserita a suo tempo con delle finalità e dotata di competenze socio sanitarie". 

Il progetto non piace ai sindacati che annunciano battaglia. "In alcuni reparti – sottolinea Giancarlo Rosso della Cgil – con tassi di occupazione bassi dei posti letto non è un problema avere un Oss e un’infermiera sola di notte ma per geriatria il discorso è diverso. Le due persone che si trovano qui a lavorare di notte hanno dei carichi di lavoro tali che ci si chiede già come facciano a fare tutto. Inoltre c’è il problema delle urgenze, visto che il reparto si trova all’interno del presidio del Beauregard con un solo anestesista".

Ad oggi la presenza di un solo infermiere di notte affiancato da un Oss è realta nel reparto di Medicina generale, dove la sperimentazione è iniziata nel 2007, e da poco nel reparto di Otorino e Gastroenterologia. "La Direzione generale – continua Rosso – pensa di allargare il progetto ora ad altre strutture. Il problema è che esiste una carenza di infermieri e un sovrannumero di Oss. Il risparmio è esiguo, parliamo di 100mila euro all’anno". 

 

 

 

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