Unterthiner: “Ho scritto non più da testimonial ma da testimone che non può più tacere”

"Ho chiesto di boicottare la Regione che avete in mente voi: una regione trasformata in un parco giochi per turisti. Un’idea di regione vecchia, quella delle scelte e delle idee degli anni ’70" replica il fotografo.
Stefano Unterthiner
Società

Non accenna a placarsi la polemica sollevata dalle parole di Stefano Unterthiner. Dopo la replica di ieri dell’Assessore al Turismo, Aurelio Marguerettaz che ha accusato il fotografo "di scrivere falsità" arriva a stretto giro di posta la risposta di Unterthiner, uno dei volti del National Geographic.

Innanzitutto Unterthiner fa chiarezza sul contratto da testimonial di Viva, "è durato due anni è si è concluso a febbraio del 2014. Da valdostano, sono stato fiero di aver potuto promuovere questo progetto, perché l’obiettivo di VIVA lo considero giusto e necessario: perseguire un vero turismo eco-sostenibile, finalmente, anche in Valle d’Aosta". L’incarico – 50mila euro in due anni – spiega ancora Unterthiner prevedeva: "l’utilizzo di mie fotografie per campagne pubblicitarie nel mondo, la mia presenza a eventuali eventi promozionali, la redazione di editoriali, e appunto l’uso della mia immagine in qualità di testimonial."

E sul post che ha sollevato le polemiche dei giorni scorsi, il fotografo, ricordando le ultime scelte della Regione oggetto di critiche, (i parc animalier, il comprensorio sciistico fra Ayas e Cervinia, l’abbattimento delle ghiandaie) spiega "l’ho scritto, perché arrabbiato dalla cecità di chi ci governa. Queste recenti decisioni scellerate della regione sono in totale disaccordo con l’anima stessa del progetto VIVA. Ho scritto non più da testimonial, ma da testimone: da cittadino che non può tacere! E lo rifarei ancora. Nonostante le accuse e le intimidazioni che continuano ad arrivare". 

Infine sottolineando come la caccia la domenica vada fermata o l’eliski vietato, Unterthiner ribadisce quanto già scritto nel primo post su Facebook: "E’ questa Valle d’Aosta che ho chiesto, a chi ama la natura, di boicottare. Quella che avete in mente voi: una regione trasformata in un parco giochi per turisti. Un’idea di regione vecchia, quella delle scelte e delle idee degli anni ’70 del secolo scorso: tutta piste da sci, cemento e centraline idroelettriche.  La regione in cui sono nato l’ho promossa e pubblicizzata tutta la vita. Ho dedicato tre libri (e un quarto è in preparazione) alla mia regione. .. Non permettetevi di affermare che con un mio post ledo l’immagine della mia regione!"
 

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